Festa Patronale di Sant'Oronzo e San Nicola
La Festa Patronale di Sant'Oronzo e San Nicola si svolge ogni anno a Caprarica di Lecce in due giornate: 27 e 28 Giugno.
Oronzo è connesso agli abitanti del paese per mezzo di un legame molto forte, un legame che è leggenda: era l'anno 1884 e a Caprarica era giorno di festa, si celebravano tre matrimoni. La sfortuna volle che sul piccolo paese si abbattesse un violento ed impetuoso uragano, una forza della natura che avrebbe distrutto tutto.
Fu in quel preciso istante, prima che l'uragano arrivasse, che i cittadini volsero tutte le loro preghiere al cielo, sperando che Sant'Oronzo le ascoltasse: l'uragano attraversò Caprarica, ma nessuno morì, salvo un uomo che invece di fuggire pensò a controllare le carte da gioco che aveva in mano, per vincere la partita che stava disputando.
La storia dettagliata prende il nome di Santu Ronzu te l'Uraganu ed è stata scritta in dialetto.
Nicola è considerato uno dei padri della Chiesa. Si narra che il culto per il Santo abbia avuto origine già prima della traslazione delle sue ossa nella città di Bari, egli è inoltre uno dei santi più famosi del mondo e il suo culto risale all'epoca greco-bizantina.
Nel 1087 tre imbarcazioni con a bordo 62 marinai trafugarono le spoglie di San Nicola e le trasportarono a Bari: alcune fonti ipotizzano che a Caprarica vi fosse una chiesa di culto greco-bizantino che impose l'adorazione di San Nicola, ma man mano il popolo si ''innamorò'' letteralmente del santo.
Per onorare i santi si tengono processioni, letture e rassegne da parte della banda e, inoltre, vi sono varie attrazioni per gli abitanti.
I vari bar, tra cui lo storico "Bar sport di Mario Delle Donne", mettono i tavolini fuori e la gente mentre consuma noccioline e bibite fresche;
la banda si esibisce in piazza e con la sua musica coinvolge l'intero paese seduto ad ascoltarla.
Questa è sicuramente la festa più sentita del paese, con luminarie che decorano le strade del centro e bancarelle che ne vivacizzano le serate.
Il momento più atteso arriva verso lo scoccare della mezzanotte: tutti si avviano verso Galugnano, più precisamente alle spalle della chiesa madre, per assistere allo sparo dei fuochi d'artificio.
Solo quando la musica si affievolisce e la visione dei fuochi termina, ognuno fa ritorno alla propria casa.